Zucchero e Colon Irritabile: quale relazione c’è tra loro?

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Sono molte le persone, sia uomini che donne, affette dalla sindrome del colon irritabile, una delle più frequenti tra le patologie funzionali gastrointestinali. Si stima che questa condizione riguarda il 15% della popolazione solo in Italia, con un’incidenza maggiore sulle donne tra i 20 e i 50 anni. Ad essere colpito è il colon, ovvero l’ultimo tratto dell’intestino in cui si trova la flora intestinale. Questa sindrome dipende essenzialmente dall’alimentazione anche se sono diversi i fattori che possono incidere su disturbo. Non sono del tutto note le cause che non consentono all’intestino di svolgere in maniera ottimale la propria attività.

I sintomi del colon irritabile sono:

  • dolori e gonfiori all’altezza dell’addome;
  • diarrea o stipsi;
  • cistite;
  • ansia;
  • depressione;
  • fatica cronica;
  • anemia;
  • sangue nelle feci;
  • disturbi nell’attività

Per poter distinguere questo disturbo è opportuno effettuare alcuni esami di laboratorio di base, fondamentale è la colonscopia.

Alimenti a rischio per la sindrome del colon irritabile

Per la sindrome del colon irritabile sono diversi gli alimenti da demonizzare e molti di questi sono solitamente ritenuti preferibili da consumare in condizioni di normalità come la frutta e la verdura. Sono a rischio il latte, i dolcificanti come il sorbitolo e il fruttosio, la marmellata, frutta come pesche, pere prugne, mango, cocomero, ciliegie, datteri e fichi; verdure quali cavoli, spinaci, carciofi, cetrioli e sedano, funghi, peperoni, legumi; spezie, caffé té e insaccati. Lo zucchero è inserito nella black list degli alimenti che creano disturbi al colon, ma con delle eccezioni. Con il termine zucchero non si intende solo quello grezzo, ma soprattutto quello contenuto negli alimenti come quelli appena descritti. Il controsenso sta nel fatto che in molti di questi alimenti ci sono fibre vegetali che aiutano l’intestino e favoriscono l’evacuazione. E’ difficile dunque dire con certezza fino a che punto lo zucchero possa compromettere questa patologia.

Zucchero e colon irritabile

Chi soffre di colon irritabile di conseguenza deve evitare di mangiare cibi che fermentano favorendo i classici mal di pancia. Questi cibi vengono definiti Fodmap, un acronimo inglese che indica un insieme di zuccheri: oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli, micronutrienti dal potere fermentativo. A quanto pare lo zucchero fa male al colon a causa delle piccole molecole che lo compongono e che andrebbero ad aumentare i sintomi del colon irritabile. L’associazione tra il consumo di zucchero e il colon irritabile è stata dimostrata da uno studio australiano pubblicato su Gastroenterology secondo il quale, un paziente con questa patologia, che si attiene a una dieta priva di cibi Fodmap, ha miglioramenti rilevanti. In questo modo infatti l’intestino riuscirebbe a riequilibrarsi e il paziente potrebbe superare i disturbi. Il problema è che potrebbe essere dannoso eliminare completamente questi cibi dalla dieta perché forniscono all’organismo tutti i nutrienti di cui ha bisogno. La decisione più saggia da prendere è quella di rivolgersi sempre a un nutrizionista che possa fornire una corretta dieta da seguire.

La pericolosità dello zucchero deriva dall’effetto che ha sulla digestione e su come ne provochi il rallentamento. Va da sé che sono obbligatoriamente esclusi i cibi troppo elaborati o troppo fermentati.

Secondo gli esperti l’eliminazione di questi cibi deve limitarsi a una tempistica limitata, dalle quattro alle otto settimane. Al termine di questo periodo di forte limitazione per l’organismo, bisogna inserire man mano gli alimenti esclusi nella dieta quotidiana perché, al contrario, si rischierebbero serie carenze nutrizionali.

Non tutti gli zuccheri sono Fodmap, ma tutti gli zuccheri devono essere consumati con moderazione.

Lo zucchero bianco, ottenuto dalla barbabietola e dalla canna da zucchero, è un saccarosio, ovvero un disaccaride formato da una molecola di glucosio e una di fruttosio. Si può consumare, ma in dosi molto ridotte.

Lo zucchero integrale si ottiene dalla cristallizzazione del succo della canna da zucchero. L’ingrediente principale è il saccarosio, ma in questo caso la presenza della melassa aumenta l’apporto di fruttosio. E’ preferibile allo zucchero bianco, ma va consumato sempre con moderazione.

Lo zucchero di cocco è da evitare per la dieta fodmap perché oltre a saccarosio, glucosio e fruttosio contiene l0inulina che è facilmente fermentabile.

Da evitare assolutamente sono:

Il fruttosio, venduto come dolcificante in bustine, è da evitare in una dieta fodmap.

Il miele perché contiene un elevato contenuto di fruttosio, anche se in una dieta normale offre molti benefici.

Lo sciroppo d’agave, anch’esso ricco di fruttosio.

Colon irritabile e zucchero, cosa mangiare.

Non ci sono solo alimenti da inserire nella lista nera, ma anche alimenti che possono essere consumati con il colon irritabile:

  • alimenti ricchi di fibre
  • probiotici e prebiotici
  • olio di menta piperita che contrasta i dolori addominali
  • camomilla
  • frutta come melone, mandarino, arancia e banana
  • frutta secca come semi di zucca e mandorle
  • verdure quali pomodori, lattuga, carote, fagiolini ed erba cipollina
  • carne bianca, tofu, latticini senza lattosio e formaggi a pasta dura, e prodotti senza glutine
  • yogurt sono molto utili perché contengono fermenti lattici che sostengono i batteri favorevoli dell’intestino; si prediligono quelli bianchi e naturali.

La terapia per la sindrome da colon irritabile

Non esistono farmaci specifici o esami particolari per la sindrome da colon irritabile, ma ovviamente solo curando l’alimentazione si possono minimizzare i sintomi. Una dieta sana ed equilibrata con pochi grassi e molte fibre è la scelta da fare. Ogni caso però è a se stante e deve essere trattato da esperti del settore ovvero dietologi e nutrizionisti.

Nei casi più gravi si ricorre a lassativi osmotici che hanno un’azione più performante. I pù utilizzati sono i lassativi, gli antidiarroici, gli antispastici, i procinetici, gli antidepressivi e gli ansiolitici.

La dieta lowfodmap è infatti molto restrittiva in quanto determinati alimenti vengono totalmente banditi dall’alimentazione quotidiana. Questa dieta ha avuto una diffusione incredibile negli Stati Uniti, per le promesse di ottenere pancia piatta, sensazione di sgonfiore all’addome e decisamente l’attenuazione del fastidio al colon. In Italia non è ancora molto diffusa, anche se gli effetti della riuscita oltreoceano stanno man mano avanzando nel belpaese.

Il regime alimentare fodmap riguarda maggiormente gli zuccheri complessi quindi favorisce il consumo degli zuccheri semplici. Per questo motivo è un regime alimentare consigliato anche ai diabetici. E’ assolutamente vietato invece per i bambini perché elimina totalmente nutrienti importanti per la crescita quali le fibre e le vitamine.

Lo scopo principale di questa dieta è quello di condurre il paziente al controllo dei sintomi, inserendo man mano nell’alimentazione quotidiana gli alimenti dapprima esclusi. In questo modo si ha la possibilità di testare il grado di tollerabilità che si ha dell’alimento specifico. Si tratta quindi più di un approccio alimentare che di una dieta da seguire con costanza.

Anche la cottura dei cibi è importante per il trattamento della sindrome da colon irritabile. Sono sconsigliati ad esempio tutti i cibi inscatolati o conservati in salamoia.

Zucchero e colon irritabile: l’importanza della vitamina B

La sindrome del colon irritabile può essere condotta anche alla carenza della vitamina B. Quest’ultima viene sintetizzata in parte ai batteri situati nella flora intestinale, viene immediatamente consumata ed eliminata. Quando l’organismo ha una carenza della vitamina B insorgono problemi dell’intestino. Il problema rispetto alla sindrome del colon irritabile è che questa vitamina è contenuta in alcuni dei cibi Fodmap, ritenuti nemici. La soluzione è inserire gradualmente e in maniera giusta gli alimenti in modo da non creare un forte scompenso al corpo.

La carenza di vitamina B provoca:

  • affaticamento;
  • irritabilità;
  • scompenso cardiaco;
  • difficoltà nella concentrazione;
  • disturbi alla vista.

 

 

La vitamina B si trova sia in alimenti di origine animale che in quelli di origine vegetale:

  • uova;
  • pesce;
  • prosciutto e carne di maiale in generale;
  • legumi;
  • soia;

 

Rimedi naturali contro la sindrome del colon irritabile

 

Per rimediare ai fastidi della sindrome del colon irritabile, esistono anche alcuni rimedi naturali. Non ricorrere a medici e farmaci può essere utile solo a un livello lieve della patologia, in caso contrario bisogna rivolgersi assolutamente ad esperti del settore.

Un primo rimedio è quello di alleviare lo stress. Tra lo stress della vita quotidiana e il colon irritabile c’è uno stretto collegamento. Riacquistare una calma interiore è un passo importante per cui può essere molto utile eseguire tecniche di rilassamento come la meditazione, fare yoga oppure, se non si riesce da soli, rivolgersi a uno psicoterapeuta.

Aggiungere la fibra in ogni alimento in modo da poterla controllare. Un rimedio utile, sia contro la stipsi che contro la diarrea, può essere quello di inserire semi frantumati di psillio ai pasti. E’ un lassativo naturale che aiuta a ristabilire l’equilibrio dell’intestino.

Ridurre i grassi dalla dieta. Il motivo è molto semplice in quanto il grasso è lo stimolatore principale delle contrazioni intestinali. I movimenti che il colon effettua per digerire i grassi, sono sicuramente elevati e possono peggiorare i disturbi del colon irritabile. Si consiglia di eliminare salse, fritture, dolci.

Mangiare in maniera regolare, fare cinque pasti senza saltarne nessuno.

L’intestino trae beneficio dai liquidi quindi bere molta acqua. Fare a meno del latte in quanto chi ha il colon irritabile non tollera assolutamente il lattosio.

Il caffè è il grande amico e nemico di molti dei problemi gastrointestinali, tra i quali la sindrome del colon irritabile. La caffeina è sostanzialmente la responsabile del fastidio quindi si consiglia il decaffeinato o, in casi gravi, l’eliminazione totale.

Alcolici assolutamente da bandire. E’ chiaro che l’alcol peggiori in maniera drastica questo disturbi. Responsabili sono i carboidrati complessi che si trovano nella birra e il tannino che si trova nel vino rosso. Per chi ha il colon irritabile queste bevande diventano nemiche.

Le sigarette sono colpevoli di tanti dei mali dell’organismo e per questo dovrebbero essere eliminate a prescindere. Per chi soffre di colon irritabile, il colpevole del disturbo è la nicotina. Non utilizzare nemmeno le gomme alla nicotina quindi in quanto il sorbitolo presente nei chewing gum e nelle caramenlle non viene digerito facilmente e peggiora i sintomi.

L’attività fisica come rimedio di tutti i mali. Sicuramente l’esercizio fisico aiuterà a rafforzare il corpo e quindi l’intestino. Fare sport porta molti benefici come alleviare lo stress, controllare il dolore e stimolare le endorfine.