Quanti punti di invalidità vengono assegnati per la frattura dell’epifisi distale del radio

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In caso di frattura dell’epifisi distale del radio è possibile far richiesta di alcuni punti di validità. Ma quanti con esattezza? Prima di rispondere, è importante sapere che questi traumi potrebbero capitare a qualsiasi età, specialmente agli anziani per via dell’indebolimento osseo (non sono rari i casi in cui accade pure ai giovani).

L’epifisi distale si trova all’estremità del radio, una delle due ossa dell’avambraccio (l’altra si chiama ulna). Nel momento in cui avviene una caduta e ipotizziamo si verifichi con la mano aperta e polso esteso, il colpo si scaricherà sul radio. Questo è il motivo per cui è facile che l’osso possa fratturarsi.

Tale frattura andrebbe tratta con stabilizzazione in gesso oppure con riduzione chiusa. Purtroppo la rottura dell’epifisi distale del radio è un intervento delicato che richiede delle tempistiche di guarigione ben precise, anche se nella maggior parte dei casi il deficit riguardo alla propria forza, è permanente.

Se così non fosse, non sarebbe possibile richiedere i punti di invalidità, che si attestano a 14 proprio per la gravità del fatto che gran parte della forza che si poteva esercitare prima del trauma o incidente, neppure post intervento sarà possibile recuperarla.

Tuttavia, durante gli anni si sono espanse le possibilità di migliorare l’intervento e il trattamento per la frattura dell’epifisi distale del radio. Ecco quali metodi si possono applicare al giorno d’oggi:

  • Riduzione chiusa con l’ausilio del gesso.
  • Riduzione a cielo aperto.
  • Nessuna riduzione.
  • Chirurgia con puntura con ago della pelle (intervento percutaneo).

Si tratta di interventi delicati che possono variare in base alla scelta del chirurgo. Ad esempio, per la manipolazione è sufficiente una anestesia locale affinché venga allievato il dolore. Nei maggiori casi di fratture scomposte, esse vengono trattate con stabilizzazione in gesso.