Chirurgia plastica ai genitali, è boom di interventi 

Boom di chirurgia plastica ai genitali: non solo l’intervento al seno, ma la chirurgia plastica sia ricostruttiva che estetica riguarda sempre di più anche gli altri genitali, secondo quanto emerge dal Congresso della Sicpre, la Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica.

Si chiama tecnicamente ‘ninfoplastica’ ed è aumentata del 24% negli ultimi anni. Se la mastoplastica additiva, vale a dire l’intervento per l’aumento del seno, è il più richiesto in assoluto, anche altri tipi di interventi sono estremamente richiesti. La chirurgia dei genitali femminili (o ninfoplastica) è uno dei più richiesti in assoluto, anche se, avvertono gli esperti, è difficile che abbia sempre risultati eccellenti. Il pericolo concreto, secondo diversi esperti, è che il chirurgo non sia sufficientemente esperto per intervenire su questo punto. Infatti bisogna avere competenze in ambito ginecologico, ma anche in ambito urologico ed in medicina rigenerativa.

Il fatto è che questi interventi sono estremamente delicati e non sono alla portata di tutti i centri. Poi spesso c’è abbastanza disinformazione sul tema e non tutte le donne sono abbastanza informate su quello che sarebbe bene o almeno auspicabile fare, e cosa sarebbe da evitare. Moltissime sono le richieste che provengono dal pubblico femminile per la riduzione delle piccole labbra, oppure per il restringimento del canale vaginale che è avvertito come troppo grande. Insomma, spesso le richieste sono dovute alla volontà di raggiungere un maggiore comfort dal punto di vista sessuale ed affettivo, non da vere e proprie problematiche. Ovviamente il discorso è diverso per i vari tipi di interventi di chirurgia sui genitali che devono affrontare le persone che hanno subito un tumore.

 Chirurgia genitale maschile

Si sbaglierebbe a pensare, come spesso avviene, che la ‘febbre’ della chirurgia ai genitali riguardi solamente le donne che richiedono interventi per il seno e per la vagina. Anche gli uomini sono alla ricerca del ritocchino sotto i pantaloni, ad esempio per il famoso intervento di allungamento del pene, ma anche per curare la disfunzione erettile o per risolvere i problemi alla prostata. Ad esempio oggi come oggi sono disponibili delle tecniche chirurgiche per la correzione dell’incurvamento del pene, che consentono però di mantenere la sensibilità e la capacità erettile e che, grazie all’uso di tecnologie ad hoc, non lasciano segni visibili al contrario della tecnica tradizionale, che comporta anche un problema di rischio di impotenza e perdita della sensibilità.

Alla stregua, sempre chirurgicamente si può intervenire nei confronti dell’ingrossamento benigno della prostata, che spesso si verifica dopo i 50 anni e che causa difficoltà ad urinare. Se la vescica non riesce a svuotarsi a causa dell’ingrandimento della prostata, allora è necessario asportare la parte che si è ingrandita e lo si può fare per mezzo del laser. Senza parlare del famoso e chiacchierato intervento di allungamento del pene, che oggi si può anche eseguire per mezzo di un distanziatore in silicone che non comporta problemi di rigetto (ma non si tratta certo di una operazione di routine e va studiata con cura).

Insomma, gli interventi di chirurgia ai genitali sono sempre più diffusi, tuttavia è necessario che ci sia maggiore informazione sul punto. In primo luogo perché non tutti i centri possono eseguire correttamente ogni tipo di intervento, ed in secondo luogo perché bisogna distinguere con cura l’intervento solo per un motivo estetico e quello invece per un motivo funzionale. I primi vanno valutati con particolare attenzione perché possono comunque dar luogo a false aspettative, e bisogna tenere in considerazione che non tutti i chirurghi hanno le competenze, la formazione e l’esperienza adeguate per poter dare i risultati sperati, e si rischia di peggiorare la situazione intervento su un organo sano.